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 GARIBALDI(O) - Vecchio e nuovi

La storia è piena di falsi miti creati per esaltare persone o fatti ma che di logico non hanno nulla. Possiamo iniziare da Muzio “scevola” che riesce a tenere una mano su un braciere, quando basta passare un fiammifero sotto un polpastrello per ritirare subito la mano, e non resistere più di 10 secondi. Per finire all’11 settembre 2001 dove un airbus 757-200 apertura alare di 38 m con due motori di metallo fuso di 2 metri di diametro si conficca in un buchino nel terreno!

Cosi anche l’Italia che non aveva una storia la si è dovuta inventare prima e giustificare poi. La storia la scrivono i vincitori cancellando le tracce di sgradevoli ricordi e mistificando la stessa ad uso e consumo della loro gloria, tutto però in danno (spesso) dei vinti colpevoli solo di esistere.

Così il risorgimento italiano deve avere degli eroi e di controparte ci devono essere i “cattivi”. Cattivi che devono restare tali per sempre o più a lungo possibile. Quindi dopo la guerra sul campo entra in azione mediatica la storia “falsa” a creare quella psicologia del ricordo che se eri inferiore resti inferiore, giocando anche con la psicologia del ripetere all’infinito di falsità al fine di convincerti che non può essere diverso! Perché lo dicono tutti!

Riportiamo un tratto di “La civiltà cattolica” del 1862: Nell'anno 1859, la spada di quest'uomo di ventura (Garibaldi) non era stata accolta sotto il vessillo del Piemonte per servire d'arma a doppio taglio , giusta i suoi buoni o rei successi, conforme fu nel 1860 , allora che si trattò d' invadere barbarescamente la Sicilia. Per la guerra dell'alta Italia , il Garibaldi fu adoperato in conto di legittimo capitano, inscritto nell'esercito ordinario e col carico di guidare una schiera non punto franca, ma creata dal Re e sottoposta alle leggi militari dello Stato . Doveché per la ruba della Sicilia, colui fu laidamente scagliato dal Governo torinese in sembianze di pirata fuggiasco dal Regno, e che rischiava tutto in proprio suo capo. Vegnachè i ministri Cavour e Farini lo avessero provveduto di navi , d'armie di moneta, e le sette con le corruttele dei tradimenti gli avessero appianato il trionfo; nulla di meno era statuito che il Garibaldi dovesse scopertamente procedere da ladrone, e contentarsi di non ridivenire Generale della bianca Croce, se non nel caso che prima fosse stato masnadiero fortunato. La fortuna, compra con loro, gli sorrise e il masnadiero, non che Generale sardo, diventò Eroe della nuova Italia. E' fu ben degno onore!

Il generalissimo era un massone anticlericale tant’è che il suo obbiettivo in effetti non era il giretto nel sud organizzato dagli inglesi (https://www.youtube.com/watch?v=nZersj4_g5c) e dalla massoneria ma era l’invasione dello Stato Pontificio (basta leggere nelle sue memoria la mitica frase  "al grido di «Roma o morte» da noi proclamato a Marsala ", eppure oggi, alcuni storici moderni addirittura parlano del miracolo del angue di San Gennaro all’entrata di Garibaldi a Napoli, continuiamo a coprire la storia rasentando il ridicolo! Ricordiamo che il nizzardo definiva il Papa " un metro cubo di merd...".

Ancora oggi tra le tante pubblicità dilaganti sui social, può accadere che ci si imbatta nella promozione di un fumetto avente per protagonista un eroe che combatte contro mostri e cattivi.

In questo caso i mostri ed i cattivi nel fumetto sono gli zombie e l'eroe, meraviglia delle meraviglie, è Garibaldi. Il titolo del fumetto, con refuso di anglosassone memoria, è: GARIBALDI VS ZOMBIES.

Il fumetto edito da Emmetre Edizioni, ramo editoriale della Emmetre Service S.a.s. di Oleggio (NO), è stato recensito su vari siti anche con piccole presentazioni; insomma, una cosa fatta per bene. Vogliamo affrontare ne merito questa rilettura moderna.

Sul sito della casa editrice si legge “Andrea Guglielmino (storia) e Fumettista Esplosivo - Fabrizio De Fabritiis (disegni e colori), ci portano a riscoprire la figura di Giuseppe Garibaldi, in una nuova versione "supereroistica" e tamarrissima.  Famoso per il suo coraggio, ma anche per la sua coriaceità, che ha contribuito ad alimentarne la leggenda di uomo invincibile, "L'Eroe dei due Mondi" combatterà ora contro orde di nemici, zombie elettrici e tanto altro....

Questa recensione non va a criticare l’idea del fumetto in sé stessa: creare super eroi oggi è normale in ambienti più o meno reali (grafica molto curata “esplosiva” senza dubbio) ma la logica, anche in un fumetto, della nuova versione "supereroistica" di un falso mito qual’è Garibaldi, che può rappresentare benissimo un fumetto contro qualcuno o qualcosa in varie vesti e profili, ma non di “supereroe”, in particolar modo nell’ambito del Risorgimento italiano!

Vista la copertina e le prime pagine interne non ci appare la “nuova versione” dato che noi conosciamo bene la vecchia! Era meglio partire direttamente con la “nuova” lasciando stare la vecchia nel cassetto del dimenticatoio.

Il buono (solo per come descritto nella storia del risorgimento italiano, profusa negli anni sui testi scolastici) è quindi il Peppino italico; chi poteva interpretare il ruolo degli zombie? La copertina non lascia dubbi: i soldati dell'Esercito del Regno delle Due Sicilie.

La scelta di mostrare in copertina l’esercito borbonico è del tutto involontaria visto che il racconto poi è pieno di “colpi di scena” che poco hanno a che fare con la storia vera dell’eroe dei due mondi?cop

Si sarebbe potuto scegliere, nella copertina, la versione “nuova” del “mito”? Sicuramente si.

Se l’autore conosce la vera storia di Garibaldi (e pensiamo di si, vista la sua introduzione con “rimandi alla vera Storia con la “S” maiuscola”) ci chiediamo se la vera storia sia conosciuta anche da chi fa le recensioni enfatizzando il falso mito risorgimentale! L’autore si è preoccupato di ciò? Forse no! Visto che su alcuni siti troviamo recensioni del tipo “L’idea, audace e al contempo innovativa nel panorama fumettistico del bel paese è quella di collocare nella storia italiana, in particolare nell’epoca del Risorgimento che è piena di intrighi e figure eroiche, un racconto appassionante, dall’impianto action e fantasy, immaginando come “supereroi” i personaggi della nostra tradizione, a partire proprio da Garibaldi (politicamentecorretto.com) (sito per altro apprezzato e di un certo spessore giornalistico)” oppure “L’idea, audace e innovativa, è quella di collocare nella storia italiana un racconto appassionante dall’impianto action e fantasy immaginando come supereroi i personaggi della nostra tradizione (orgoglionerd.it)”. Per dovere di cronaca, altri siti si sono mantenuti in una linea puramente fumettistica e retorica nel promuovere l’uscita editoriale: bene!

La vera storia dell’ “eroe” è costernata da “sangue” ed intrisa dei deplorevoli episodi legati agli schiavi che trasportava con le navi cariche di letame da un “mondo” all’”altro” e da ruberie varie, tant’è che fu pure condannato a morte dalle stesse persone che poi lo assoldarono a loro insaputa per il famoso viaggetto italico (si: Italia è il nome che aveva il sud, in particolare la Calabria!). Lui ed il suo esimio collega Bixio trucidarono contadini, patrioti, difensori dei loro diritti e delle loro terre (che la letteratura del vincitore chiama briganti!); i loro “1.000” non erano dei patrioti (e neanche solo 1.000!) ma degli sconsacratori di chiese e dei ladri di “stato”. Basti citare i massacri di Bronte e Partinico o il furto dei milioni di ducati d’oro dal Banco di Napoli.

Ormai sul web ci sono centinaia si articoli sulla vera personalità di quest’uomo che ha come unica azione eroica l’ammissione, se pur parziale, di aver fatto qualcosa da non ripetere. Di fatti in una sua famosa lettera così recita nel suo tratto più interessante …. Ho la coscienza di non aver fatto male; nonostante, non rifarei oggi la via dell'Italia Meridionale, temendo di esservi preso a sassate da popoli che mi tengono complice della spregevole genìa che disgraziatamente regge l'Italia e che seminò l'odio e lo squallore là dove noi avevamo gettato le fondamenta di un avvenire italiano, sognato dai buoni di tutte le generazioni e miracolosamente iniziato

Non fù un eroe ad unire l’Italia ma un disegno politico ben più grande e ben più orchestrato dalle “menti raffinatissime” ancora oggi presenti in Italia e che condizionano la storia del nostro paese. Il Generale fù un nome, un “pupazzo” in mani potenti al fine di sovvertire il futuro di uno stato scomodo, ecco perché non può essere un eroe del risorgimento italiano.

La storia poteva già essere diversa se il povero Nievo fosse arrivato a destinazione con il piroscafo Ercole che doveva trasportare di tutto ma non sicuramente polvere da sparo che nella logica serviva sul campo di battaglia. La stessa logica che ci dice che se fosse stato diversamente quanche tronco o parte della nave si sarebbe ritrovata come tante altri affondate "per caso", ed inceve non restò nulla come una certa agenda rossa! Possiamo dire che le ombre oscure nascono prima dell'unità d'Italia e coninuano ancora oggi basti pensare alla trattativa stato-mafia.

La cosa più grave che dopo l’originale in Italia, ed oggi nel mondo, abbiamo avuto ed abbiamo altri Garibaldi nelle mani di “menti raffinatissime” che continua a produrre danni a popoli ed a nazioni coperti dai soliti “noti” che ripetendo il falso, l’illogico creano una “storia sbagliata”.

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