INCONTRO CON GLI ALLIEVI DELL'ISTITUTO SECONDARIO DI SANT'EUFEMIA
L’Osservatorio delle due Sicilie, in accordo con la Dirigente delle scuole secondarie di Lamezia Terme plesso di Santa Eufemia, Prof.ssa Fiorella Careri, e di Luciano Chirico, Direttore del dopo lavoro ferroviario di Lamezia Terme, nell'ambito di un progetto che prevede lo svolgimento di un percorso triennale nella stessa scuola media finalizzato alla conoscenza delle opere ferroviarie in Calabria ed in particolare la loro storia a partire da quella chè fu la gloriosa vicenda della struttura borbonica di Mongiana in epoca borbonica, ha organizzato un 'intervento preparatorio ad una futura visita a Mongiana.
Nella presentazione si è voluto sottolineare come le prime rotaie per treni siano state prodotte proprio nello stabilimento siderurgico di Mongiana. Alla comunicazione introduttiva da parte di Alessandro Malerba seguirà una comunicazione specifica, in occasione della visita a Mongiana, in Settembre 2019, da parte di Danilo Franco.
L'intervento è stato svolto dal presidente dell'Osservatorio Arch. Malerba, il quale ha fatto un breve riassunto sulla storia del Sud dal punto di vista geografico, illustrando le varie cartine che mostrano come la nostra terra era da sempre "una nazione".
E' evidente da queste due immagini che fin dal 1300 il Regno delle due Sicilie è stata una nazione unita territorialmente, mentre il Nord era composto da una serie di statarelli, più o meno ricchi.
La presentazione ha poi illustrato le statistiche della popolazione esistente e le ricchezze del Regno, anche illustrando l'aspetto economico e culturale. Ricordiamo che il nome d'Italia era nostro e non del Nord, come dimostra la scritta in latino sull' Obelisco Carolino dove si legge " A Carlo, Infante di Spagna dei Napolitani e dei Siciliani Re dei Parmensi dei Piacentini dei Castrensi Duce degli Etruschi Gran Principe perchè dell'esercito spagnuolo Capo Supremo i Tedeschi annientò e l'italica libertà fondò i Pugliesi e i Calabresi la bandiera alzarono".
Dopo questa doverosa introduzione, si è illustrata la storia della nascita dell'industria ferroviaria.
La prima locomotiva inglese aveva la caldaia in legno perché doveva resistere alle sollecitazioni interne dovute al vapore. A Napoli la fecero auto-cerchiata, cioè con due o tre strati di ferro e ghisa, quindi aumentandone la resistenza (pressione interna) si potè aumentare la velocità fino a 50 km orari, la portarono da 30 a 50 Km/h. L’esperimento fu fatto fra Napoli e Portici e poi fu esteso a tutta la tratta ferroviaria. Esiste ancora il locomotore "Vesuvio", in un museo.
Da tale data, 1839, in circa un ventennio le ferrovie del Regno furono sempre espressione di innovazione e tecnologia avanzata. Il patrimonio di linea ferrata esistente nell'imminenza dell'unità d'Italia è qui sommariamente rappresentato.
E significato un confronto fra le principale arterie in progetto nel 1860, ed alcune già realizzate, e quelle che oggi, dopo 150 anni di malaunità ci ritroviamo.
Ogni commento è superfluo.
Un ulteriore slide che si è illustrata al fine di sfatare ancora una volta le mali voci, che vedono attribuire le ferrovie borboniche ad un "giocattolo del Re", è l'elenco dei prezzi dei biglietti con le varie tratte di servizio.
Si può notare che non è molto dissimile di quella che oggi ci ritroviamo dopo 150 anni di "progresso" .