Pur tuttavia, l’azienda era ormai scomparsa e le lungaggini burocratiche, la perdita del prezioso archivio tecnico, seguite dalla seconda guerra mondiale, tolsero a Bruzzese ogni possibilità di ricominciare. Durante la sua carcerazione, egli aveva amaramente e profeticamente scritto nei suoi diari. Per chi vuole approfondire l'argomento può fare riferimento ai libri di Salvatore Futia.
L'altra vicenda messa in luce dalla Prof.ssa è quella della falegnameria F.lli Primerano. Nel 1950, grazie alla prontezza e alla vivacità d’ingegno cinque fratelli bovalinesi, Giuseppe, Roberto, Mario, Aurelio e Vittorio Primerano, incaricarono un giovane ingegnere di Cosenza, Salvatore Leone, di seguire un progetto per la costruzione di un moderno opificio sito in contrada Bricà, divennero pionieri dell’industrializzazione del paese. Completato nel 1953, lo stabilimento “F.lli Primerano SpA”, entrò in funzione l’anno stesso e occupava una superficie di oltre trentamila metri quadrati, di cui tredicimila coperti costituiti da tre capannoni in cemento armato con il tetto a volta. Lo stabilimento, per quei tempi, poteva considerarsi (e lo era!) un mastodonte dell’industria, un fiore all’occhiello per l’intera nazione. L’ingegnere incaricato dei lavori e della costruzione brevettò in quell’occasione il sistema di trave portante metallica “a volta” idonea a essere inglobata nel calcestruzzo. Azienda con 600 operai che fu portata al falimento, oggi sede di Calabria Verde.
Oltre a queste, altre vicende, sono state elencate non per ultima , denuncia la Prof.ssa il ruolo dello stato nello scioglimento dei consigli comunali.
Su questo punto ci appare chiara un'altra strategia "dello stato centrale" che deve essere vista anche attraverso le critiche mosse da chi è in prima linea contro le mafie sciogliere i consigli comunali e lasciare al suo posto l'apparato amministrativo non è una soluzione non cambia nulla "perche non si mandano a casa i quadri del comune" . Si concorda!
La serata si conclude con un piccolo break musicale e la visione in videoconferenza dell'intervento del prof. De Cresenzo.