Convegno sull' Autonomia differenziata
Argomento già affrontato con un convegno organizzato dall’Osservatorio nel 2018 ma che in questa sede ha visto la partecipazione del Prof. Mazzitelli.
Per iniziativa dell’Osservatorio delle Due Sicilie e con la partecipazione del Forum delle Associazioni Familiari della Calabria, il 1° marzo 2024 si è svolto il convegno sulla Autonomia Differenziata, legge che è già stata approvata al Senato ed è in attesa di essere approvata alla Camera.
Dopo la presentazione del presidente della associazione Osservatorio delle Due Sicilie, Architetto Alessando Malerba, sono intervenuti i relatori Ing Carlo Bernardo, che si è soffermato sul come e perché siamo arrivati a tanto, ed il Prof Alessandro Mazzitelli, docente di Diritto Pubblico all’UNICAL, che ha approfondito la normativa, sia richiamando la Costituzione a partire dalla modifica del Titolo V, che approfondendo i vari aspetti del disegno di legge n. 615 in via di approvazione.
La legge sulla Autonomia Differenziata, è in gestazione da vari anni, ma i mezzi di comunicazione finora hanno taciuto sull’argomento, una specie di congiura del silenzio. Soltanto ora la questione sta arrivando all’opinione pubblica e poiché la materia è complessa, crea incredulità, smarrimento.
Il convegno mirava a fare chiarezza per chi finora ha sentito parlare solo distrattamente dell’argomento. Ma cos’è l’autonomia differenziata? Significa trasferimento di poteri legislativi e gestionali dallo Stato alle Regioni ed alla attribuzione della potestà legislativa, è connesso il trasferimento delle risorse finanziarie.
Cosa chiede la Regione Veneto e similmente le altre regioni Lombardia ed Emilia Romagna?
Lo si capisce dalla sintesi della delibera n.155 del 15.11.2017
a) L'ambito delle materie nelle quali la regione del veneto richiede forme e condizioni particolari di autonomia: si tratta di tutte le 23 materie
b) La misura delle risorse necessarie a finanziarle: si tratta dei 9/10 del gettito riscosso nel territorio regionale delle principali imposte erariali
Questa delibera è già stata oggetto di intesa tra Stato e Regioni, per cui fra pochi giorni sarà operativa e si creerà uno stato nello stato.
Dire 9/10 (nove decimi) significa che verrebbero meno 190 su 750 miliardi di euro di gettito fiscale, cioè il bilancio dello stato sarà diminuito del 25%.
Per cui ci saranno più servizi nelle regioni che hanno chiesto l'autonomia, e che vogliono trattenersi i soldi delle imposte erariali da versare allo stato, e meno servizi di ogni genere nelle altre regioni che già sono al limite della sopravvivenza.
Sarà acuito il divario nord-sud in tutti i servizi in quanto la spesa pubblica diminuirà drasticamente. Per esempio, ci saranno meno soldi per: treni, strade, scuole, opere pubbliche, investimenti, lavoro, sanità, servizi sociali, politiche familiari, trasferimenti agli enti locali. Cioè, meno servizi di ogni genere.
Inoltre, l'enorme debito pubblico sarà meno garantito e di conseguenza costerà di più per tutti.
Questo è quanto è stato votato dai parlamentari, anche meridionali. L’Osservatorio ritiene che questa è violenza nei confronti delle popolazioni che li hanno votati, significa carpire la buona fede delle persone che non sono informate.
Il prof. Mazzitelli ha sottolineato in particolare che questo tipo di Autonomia vìola gli articoli 2 della Costituzione che sancisce la parità di diritti per tutti i cittadini indipendentemente dal posto dove abitano. Costituzione che parla anche di solidarietà politica, economica e sociale. Quindi questa normativa in via di approvazione va a scardinare il patto sociale di convivenza civile che è stato sancito alla fine della seconda guerra mondiale quando appunto è stata varata la Costituzione Repubblica.