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SENZA IDENTITA' NON V'E' APPARTENENZA

Agenda Sud 34

INCONTRO TENUTO 2 MARZO A LAMEZIA TERME

L'Osservatorio delle due Sicilie ha organizzato un incontro dibattito con relatori Pino Aprile, giornalista e scrittore, Rossella Cerra, Roberto Longo e Giancarlo Chiari redattori della petizione presentata al Parlamento Europeo il 25 giugno 2015 .

agenda34 Il convegno moderato dal presidente dell'Associazione Arch. Alessandro Malerba ha voluto evidenziare e portare alla ribalta degli organi di informazione la petizione "agenda sud 34" di portata storica per il Sud Italia. La legge dell'equa ripartizione dei "fondi ordinari" sul territorio Italiano. La petizione richiedeva, a) il riconoscimento formale della serie di accadimenti che hanno portato all’unità d’Italia e che aprono le porte ad un revisione della storia risorgimentale che abbiamo studiato a scuola, b) la parità di trattamento nel riconoscimento dei fondi statali al Meridione d’Italia commisurato alla effettiva popolazione residente.

Nelle Regioni del Mezzogiorno vive il 34% della popolazione italiana, a cui va, però, solo il 28% della spesa pubblica, inclusi i fondi europei che dovrebbero essere aggiuntivi; "voci di spesa" decisive per lo sviluppo sociale, economico, turistico, come gli investimenti ferroviari, anche meno del 20%. E questo dura da un secolo e mezzo. Ancora oggi lo Stato spende 4.350 euro in meno per ogni meridionale; 85 miliardi in meno all'anno; 850 miliardi in meno negli ultimi dieci anni. Per l'assistenza alle famiglie, quasi 400 euro pro capite a Trieste, meno di 10 a Vibo Valentia.
Nel 2014, il movimento “Unione Mediterranea” presentò al parlamento Europeo, con la lista civica “Terra Nostra”, 10.500 firme autenticate, la petizione n.748/2015, redatta da Giancarlo Chiari, Roberto Longo e Rosella Cerra, per chiedere la “Ripartizione dei mezzi finanziari statali ed europei commisurata alla percentuale rappresentata dalla popolazione del Sud d’Italia rispetto alla totalità della popolazione”.

agenda34 f2La petizione, dichiarata ammissibile dalla Commissione Petizioni dell’Unione Europea il 17 marzo 2016 con protocollo D305560. Pochi mesi dopo, il 29 dicembre 2016, è stato promulgato il decreto legge n. 243 che all’art. 7/bis, per la prima volta in Italia, parla di: “...destinare un volume complessivo annuale di stanziamenti ordinari (e spesa erogata) in conto capitale proporzionale alla popolazione di riferimento”.
Da qui, l'idea di “Agenda Sud 34”, per chiedere ai candidati di tutti i partiti (esclusa la Lega razzista di “Prima il Nord”) di impegnarsi per l'equità nella spesa pubblica e gli investimenti, in rapporto alla popolazione: 34 per cento di italiani a Sud, 34 per cento di spesa. E quei candidati che accettano di esporsi (dirlo e non farlo non resterebbe senza conseguenze politiche) saranno tenuti in maggiore considerazione dai firmatari di “Agenda Sud 34”, ognuno secondo le proprie idee. Un modo per mettere a sistema, oltre le appartenenze partitiche, le volontà di chi voglia equità per il Mezzogiorno.
Per chi vuole ancora firmare la petizione il link è: https://www.change.org/p/domenico-iannantuoni-agenda-sud-34-appello-per-l-equita-il-manifesto

Il primo interveto è stato di Giancarlo Chiari che ha snocciolato sia l'iter che i numeri reali dei possibili risvolti, è seguito l'intervento dell' ing. Roberto Longo primo promotore della petizione.

Dopo un breve saluto di Rosella Cerra, che ha dato un sonstanzioso contributo ed appoggio a livello europeo, è intervenuto Pino Aprile che con la solita dovizia di analisi ha illustrato quello che ad oggi al sud è mancato, cosa può cambiare, la SVIMEZ ha calcolato che la media degli stanziamenti riconosciuti al Sud Italia nelle otto regioni meridionali, dal 2006 al 2016 (11 anni) è stata pari al 22,2% del totale per un importo complessivo erogato pari 88,8 miliardi di euro. Se tale legge fosse stata applicata nello stesso periodo al Sud sarebbero stati riconosciuti 137,4 miliardi con surplus di 48,6 miliardi che avrebbero ridotto la perdita dei posti di lavoro di ben 300.000 unità e dimezzato la perdita del PIL meridionale dal 10,7% al 5,4%.. Aprile tirando le somme ha calcolato in 90 miliardi di euro il mancato investimento al sud , sottolineando che non era in di più ma un "normale" ed equo.

Un saluto è stato dato anche dal  sindaco di Motta Santa Lucia Amedeo Colacino e membro del direttivo dell’Osservatorio.
Per chi vuole rivedere il filmato integrale .

Il nuovo ministro del sud Lezzi ha incontrato Pino Aprile ed Agenda Sud 34 approda in parlamento


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