AGENDA SUD 34 CON LA MINISTRA LEZZI A LAMEZIA TERME, IL 22. PERCHÈ ESSERCI, PER FARE COSA.
di Pino Aprile
Ci sarà anche la ministra al Sud, Barbara Lezzi, il 22 luglio, a Lamezia Terme, per il terzo degli incontri di Agenda Sud 34 con parlamentari, meridionalisti, docenti universitari e chiunque voglia (salviniani a parte). Non vi sono inviti, al più, con qualche amico, capita di sentirsi per altre cose e prima di salutarsi, per curiosità, chiedere: a proposito, tu che fai il 22, vieni?
Come mai interviene la ministra? È interessata a quanto si discute fra noi, perché quei temi sono il campo in cui deve svilupparsi la sua azione governativa. È di Lecce, queste cose le vede quando esce di casa, ma conoscerle non basta, per elaborare soluzioni. Qualche idea ce la siamo scambiata, già prima che diventasse ministra e dopo; e le decisioni che ha per ora preso, pur se non tutte arrivano al grande pubblico, perché magari di natura tecnica, non facilmente divulgabile, vanno nella direzione giusta. Certo, siamo agli inizi, e il giudizio sull'operato chi regge un ministero va dato alla fine, ma anche altri ministri sono agli inizi, e già vorremmo mandarli a casa. Il mondo meridionalista è vario, persino conflittuale, non facile (ringrazio “quali che siano gli dei”, di avermi fatto pacifico...), ma se cerchi idee sui sentimenti che lo animano e le proposte che partoriscono, devi averci a che fare. Quindi Barbara Lezzi fa una cosa intelligente disponendosi all'ascolto e al confronto. È un altro segno che fa ben sperare.
E cosa si farà il 22? Dopo la campagna di Agenda Sud 34, prima delle elezioni, per chiedere ai candidati di ogni partito (Lega esclusa) di impegnarsi a sostenere il rispetto del diritto costituzionale del Sud alla spesa pubblica proporzionata alla popolazione (34,4 per cento), avevamo organizzato, con i firmatari poi eletti (tutti cinquestelle, perché gli altri non ce l'hanno fatta, visti i risultati del voto), un incontro pubblico e allargato al Parco storico della Grancia, a Brindisi di Montagna; che, per i contorcimenti della politica e qualche malumore per la piega presa dalle cose (la Lega sta sullo stomaco a troppa gente, e giustamente, a Sud), aveva subìto un rinvio al 24 giugno, poi diventato 1 luglio. Nel frattempo, più agevole è stato un incontro a Montecitorio, durante il quale, da parte del deputato Alessandro Amitrano (ma ne sono intervenuti tanti, anche senatori), è stato proposto di istituire un tavolo permanente, per confrontarsi e collaborare.
Alla Grancia, tutti hanno portato i loro suggerimenti e in Calabria, su questo, si procederà per elaborazione e sintesi. Nonostante la calura, non è escluso che entro l'estate l'esperienza venga replicata in Sicilia e in Puglia (per ora). In settembre, a Roma, tutto diventerà progetto e ci sarà un confronto corale (e dire “molto allargato” è riduttivo) con i parlamentari. A settembre si comincia a scrivere la “f” di “fine” alla Questione meridionale. Presuntuoso? No. Una consapevolezza così diffusa non c'è mai stata (se persino gli indipendentisti siciliani ti chiamano per dire: dovremmo lavorare insieme!) e i tempi sono tali, che o ora o mai più. I giovani se ne vanno, la furia predatoria dei leghisti raschia anche il fondo del barile e noi ci siamo rotti. Qualunque soluzione, qualunque, ma così non più.
Il Sud ha forza, capacità e rappresentanza, ma frastagliate. Ogni occasione di metterle insieme è un passo avanti. Agenda Sud 34 si propone di crearle, di essere uno strumento di raccolta e sintesi, una sorta di “società di servizio” dei meridionalisti, per fare in modo che tutte le energie, ognuna con la sua specificità, non importa, operino nella stessa direzione. Non è facile, ma fidiamo nella volontà di tutti di voler raggiungere risultati. Agenda Sud 34 aiuterà chiunque si muova in questo senso: dalla ministra al parlamentare, alla formazione politica che volesse proporsi a nuove sfide e alleanze, all'imprenditore che lega la sua impresa al territorio, all'associazione che difende la nostra casa dallo scempio...
Perché lo facciamo, noi di Agenda Sud 34? Perché è necessario e qualcuno lo deve fare: non ci candideremo a niente. Siamo solo portatori d'acqua, supporter di chiunque voglia mettersi in gioco. Il nostro lavoro è unire. E vediamo poche cose più nobili e utili di questa.
Ci vediamo a Lamezia.